Piero Lacaita Editore


L'editore

Piero Lacaita editore in Manduria sin dal 1947 è stato, con il suo impegno civile, la sua convinta vocazione democratica e libertaria, testimone della cultura laica e progressista che ha accompagnato la crescita del Paese, per la storia e la civiltà del Mezzogiorno d'Italia.

Per origini familiari, per scelta culturale, per ascendenze politiche, per impegno imprenditoriale ha presentato caratteri di estrema originalità e ricchezza: tutti caratteri che si sono venuti dipanando e intrecciando nell'arco di una vita, facendo emergere il ritratto a tutto tondo di un uomo che ha attraversato la storia del '900.

Lacaita è stato il Gobetti del profondo Sud, uomo che ammirava incondizionatamente e come lui credeva nell'efficacia del messaggio culturale affidato al libro: il libro come il giornale, sentiti come preghiere laiche, nel senso hegeliano. Ha avuto una visione gobettiana del mestiere di Editore capace di rappresentare "un intero movimento di idee" sposando pienamente la linea di impegno etico e politico così come Gobetti, l'editore ideale.

Piero Lacaita è stato un laico impregnato di socialismo umanitario alla ricerca di una riforma che potesse concedere più rigore alla vita municipale, al vivere civile, al sentimento religioso. La sua è stata più una vocazione mentale che una fede politica. Ha avvertito l'esigenza di radicare la formazione della società alla storia e di impegnarsi in una editoria di discussione, di lotta, di riformismo, di dibattito politico dando voce ad una Italia radicale e di minoranze critiche con una fede incrollabile nelle idealità liberali e progressiste.

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L'impegno civile

Ha sempre pubblicato desideroso di impegnarsi nella vita politica del Paese ma anche con una passione meridionalistica, quella di ristabilire un qualche equilibrio tra le forze culturali del nord e del sud ed è stato per tanti versi lui stesso iniziatore di una feconda stagione editoriale del nostro Mezzogiorno. L'idea guida è stata sempre la stessa: rompere con la cerchia del provincialismo, collegare il Mezzogiorno al resto del Paese senza complessi di subalternità nel quadro di una visione politica che ha respiro nazionale.

La storia personale di Lacaita va coincisa con quella della Casa editrice. Tanti gli incontri importanti lungo la sua strada. Vi figurano tra i tanti, i nomi di Benedetto Croce, Tommaso Fiore, Gabriele Pepe, Gaetano Salvemini, Luigi Russo, Lelio Basso, Aldo Capitini, Danilo Dolci, Arturo Carlo Jemolo, Norberto Bobbio, Sandro Pertini, Giovanni Spadolini.

Alla pubblicistica di impegno civile ha affiancato saggi e studi di cultura moderna e contemporanea, realizzando una serie di collane di grande valore saggistico e letterario che hanno fatto di Piero Lacaita un editore che lungo l'arco di oltre mezzo secolo ha fatto storia e particolarmente storia della cultura meridionale nei campi della filosofia, della storia, della letteratura e dell'arte, dell'etnologia e della sociologia, di una cultura che affonda vitalmente nel Mezzogiorno le sue radici, ma sempre più offrendosi ad interessi che travalicano i confini della Nazione.

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L'impegno culturale

La linea culturale della Casa editrice, già ispirata a ideali di riscatto del Meridione, si aprirà nel corso degli anni, alle nuove prospettive geo-politiche, che inquadrano il problema del Sud, da una parte, nell'area culturale, produttiva ed economica del Mediterraneo, dall'altra, nella costruzione di una dimensione politica dell'Europa nell'ambito dei processi di globalizzazione. Al passo con gli hegeliani bisogni dei tempi e precocemente intuendoli l'editore non della europea Milano ma della salentina Manduria darà vita in coincidenza con le prime elezioni del Parlamento europeo a una collana europeista che annovera tra i suoi autori il Mazzini - come lo è definito - del federalismo europeo, Altiero Spinelli.

L'impegno editoriale di Piero Lacaita rimasto a lavorare nel territorio di origine con coraggio, con eroica tenacia e coerenza negli ideali in cui ha creduto, è stato tutto rivolto alla promozione e allo sviluppo culturale umano e politico del Mezzogiorno, dell'Italia, dell'Europa in una visione etica della vita investendo nell'educazione civico-politica di più generazioni di giovani, svolgendo un'azione volta a restituire ethos e tensione civile alla politica e una funzione pubblica alla cultura per innalzare il pensiero degli uomini a più alte sfere spirituali.

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Collaborazioni e onorificenze

Ha collaborato con i più importanti Istituti e Fondazioni culturali, quali la Fondazione di Studi storici Filippo Turati di Firenze, l'Associazione Nazionale Sandro Pertini di Firenze, il Centro Studi Danilo Dolci di Partinico, il Centro Studi Giustino Fortunato di Rionero in Vulture, il Centro Studi Piero Gobetti di Torino, l'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'ItaIia (A.N.I.M.I.) di Roma, la Fondazione Casa America di Genova, oltre a vari Istituti universitari.

Molte sue edizioni hanno ottenuto importanti Premi letterari: Premio Viareggio, Premio Taormina, Premio Matteotti. Il suo impegno editoriale è stato coronato da significativi successi, tra i più importanti: nel 1962 l'assegnazione del Premio Guido Mazzali a Milano; nel 1992 il conferimento della laurea Honoris Causa in Materie Letterarie dell'Università degli Studi di Lecce; nel 2004, l'assegnazione del Premio Guido Dorso a Roma per meriti editoriali sotto l'alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e dell'Università di Napoli Federico II; il 23 dicembre 2004 l'attribuzione motu proprio, da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dell'alta onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica.

Settant'anni di Cultura laica
e impegno civile

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Piero Lacaita Editore


Testimonianze

Per origini familiari, per scelta culturale, per ascendenze politiche, per impegno imprenditoriale, l'editore di Manduria presenta caratteri di estrema originalità e ricchezza. Tutti caratteri che si sono venuti dipanando e intrecciando nell'arco di una vita, facendo emergere il ritratto a tutto tondo di un uomo che ha attraversato la storia del '900. La Casa editrice Lacaita, con il suo patrimonio librario, con la sua testimonianza politica, con la sua capacità di traghettare nel nuovo millennio l'eredità filosofica, storica e morale del recente passato, continua ancora oggi a curare con amore e scrupolo la stampa di ogni singolo volume e di ogni singola pagina, senza mai indulgere alle logiche del mercato, della distribuzione su larga scala, e mantenendo quindi una connotazione artigianale nel senso più nobile del termine.

Donatella Cherubini

Lacaita è in tutti i sensi un piccolo Gobetti meridionale, un Gobetti del profondo Sud. Crede nell'efficacia del messaggio culturale affidato al libro: il libro, come il giornale, sentiti come preghiere laiche, nel senso hegeliano. Italia di minoranza. L'Italia ereticale e dissidente è quella cui si ispira il modello di Piero Lacaita. Senza discriminazioni; senza cesure; senza barriere interne. Aperto al pensiero liberale ma anche al pensiero socialista, alle prime affermazioni del radicalismo italiano non meno che alle voci costanti e profonde della democrazia.

Giovanni Spadolini

Al passo con gli hegeliani bisogni dei tempi e precocemente intuendoli l'editore non della europea Milano ma della salentina Manduria dà vita, in coincidnza con le prime elezioni del Parlamento europeo a una collana europeistica affidata alla competenza e alla passione di Andrea Chiti Batelli e che annovera tra i suoi autori il Mazzini - come lo è definito - del federalismo europeo, Altiero Spinelli. Un editore che ha fatto storia: questa, direi, è, in sintesi, la motivazione della laurea solennemente conferita in questo giorno a Piero Lacaita. L'auspicio è che altri giovani, armati come lui solo di idee e di passione, lo prendano a modello come egli prese a modello Gobetti. Il Mezzogiorno attraversa una delle fasi più tristi della sua pur tormentata storia. La casa editrice Lacaita, fuor di retorica è una delle cittadelle, inespugnata e inespugnabile, dove si resiste all'ondata della nuova barbarie. Presenze come la sua ci consentono di alimentare la speranza, oserei quasi dire di darci la fiducia che la barbarie non prevarrà. Segno di questa speranza, stimolo alla fiducia è il riconoscimento che l'Università di Lecce, onorandolo e onorandosi, ha voluto dare a Piero Lacaita.



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